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RACCONTI

del poeta  Vincenzo Valenziano

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TOPO  GIGIO

Titolo : 








 

VIAGGIO DI NOZZE CON CENERENTOLA ; Così mi sposai con CENERENTOLA , decidemmo il nostro viaggio di nozze e prendemmo subito la nave da crociera , durante il viaggio c'incrociammo con una piccola isola piena di pinguini che ha loro volta ci salutarono , dietro la nave da crociera ci accompagnavano i delfini e i gabbiani sorvolavano su di noi cantandoci le loro canzoni , d' avanti alla nave da crociera due balene ci facevano da guida , da lontano s' intravedevano montagne di ghiaccio e orsi bianchi gioiosi del nostro arrivo , era bellissima quell' acquila che scendeva ha picco verso di noi per prendersi un manitozzo di pane , quelle pinne di squali che spumeggiavano sul fil del mare animando delle scie schiumose e serpendose , poi avvistammo la statua della liberta' è capimmo di essere arrivati in America . I marinai ancorarono la nave da crociera ma io e Cenerentola decidemmo di non scendere così salutammo l' America , arrivo' sera io e Cenerentola eravamo soli sulla nave ma calo' la nebbia mi sembrava di essere in Paradiso , alzammo il capo verso il cielo , avvistammo due Angeli semiseduti su una nuvolette di nebbia con due violini e ci suonarono una serenata , la luna illuminava le nuvole di nebbia , due stelle si scontrarono trasmormandosi in milioni di stelline che cascavano ha pioggia sulla Terra  era proprio il nostro viaggio di nozze . 

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FATINA AZZURRA ; La mia fatina azzurra viveva in cima ad una montagna io ero un cactus che viveva in mezzo al deserto e mi trasformai da uomo a cactus per sopravvivere , un serpente si rifugio' sotto le mie radici e mi disse : sono la colomba bianca della fatina azzurra e per portarti in dono il suo messaggio mi sono trasformato in un serpente  la fatina sta' morendo e vorrebbe rivederti . Così io e il serpente ci trasmormammo in acquile per attraversare tutto il deserto fino al mare . Mentre sorvolavo il cielo mi venne fame e intravidi da lontano un cobra , così mi buttai in picchiata su' di lui catturandolo e dividendo il pasto con 
l' amica acquila , poi riprendemmo il volo , giunti alla riva del mare , io e
l' amichetta acquila ci trasmormammo in campidoglio per affrontare il lunghissimo viaggio e fame , nel tragitto per  evitare  i pescatori scendemmo a mille piedi di profomdita' , era buio ma le meduse illuminate  da raggi di sole , ci segnalava la strada , dopo quattro giorni di viaggio risalimmo in superficie per immagazzinare ossigeno una nave da crociera ci suonarono per salutarci , poi riprendemmo l' immersione , nell' immergermi al profondo del mar intravidi un isola di coralli marini sommersa nel mare , polipi ci salutavano cambiando il loro colore , le cicale marine si ancorarono sulle nostre pinne per nutrirsi di parassiti , dopo sei giorni di navigazione intravidi un isola così decisi di sostarci e riposarci , arrivati a riva ci trasformammo in pinguini , così potemmo camminare anche sugli scogli dall' isola mancavano una cinquantina di chilometri per arrivare in INGHILTERRA , così ci trasformammo in cicogne , dopo otto ore di volo arrivammo in INGHILTERRA , la zona era boscosa e ci trasformammo in pantere per essere piu' veloci a fuggire ad eventuali predatori , fuori la foresta s' intravedevano le mura del castello della fatina azzurra ,che dormiva profondamente , quando si risveglio' mi sorrise è mi abbraccio' dalla gioia di rivedermi , tutto cio' sembrava un sogno .

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PINOCCHIO ; Ero l' unico burattino di legno che parlava è mi cresceva il naso quando dicevo le bugie. Poi la fatina mi fece diventare in carne e ossa  Non mi andava di studiare , gli amici di scuola mi prendevano in giro , il mio miglior amico era lucignolo che trasgrediva ogni regola di vita ed io mi divertivo un sacco con lui , la mia vita senza la fatina era spenta, volevo tornare ad essere un burattino ma ormai mio padre geppetto e la fatina erano morti, lucignolo era il mio miglior amico , poi non lo' piu' rivisto , una mattina mi svegliaia sotto un albero di quercia , un raggio di Sole mi accecava gli occhi, quando ad un certo punto apparve il grillo parlante e mi disse ; Pinocchio sono sicuro che senza geppetto è la fatina sei abbattuto , ed io gli risposi ; fammi ritornare di legno così chiusi gli occhi e li riaprì ed ero di legno, poi di colpo cambio' il tempo e si scateno' un forte temporale di cui fui avvolto dal fango e foglie così svenni, mi trascinarono per qualche chilometro di distanza dall' albero della quercia , mi risvegliai sommerso dal fango e foglie ed intravidi una ragazza vestita di rosso con il cappuccetto rosso che mi prese in braccio e mi porto' nella sua casa vicino al suo caminetto per adermi sul fuoco , poi chiuse la porta ed io tossì , lei disse ; chi c'è in casa ? , ed io risposi ; sono pinocchio , lei ; io sono cappuccetto rosso,questa e la mia casa ereditata da mia nonna , così nel frattempo cappuccetto rosso mi ripulì dal fango e foglie ed evito' di buttarmi sul fuoco, poi si allontano' per prendere l' acqua in mano è disse ; se vuoi potrai rimanere tutto il tempo che vorrai a casa mia , così dopo la cena mi colicai con lei è vivemmo felici è contenti.

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COSì COM' ERI ; I tuoi capelli sembravano delle scie di lava vulcaniche , nei tuoi occhi vedevo il cielo , le tue labbra avevano il color delle more, il tuo seno mi faceva rimanere incantato , il tuo fisico snello da mozza fiato , ma non capisco perchè sfiguravi la tua bellezza naturale con il trucco ,mi piaci così come sei, andando al lavoro penso a tè, anche sè tante colleghe di lavoro sono altrettando carine e non mi passa minimamente dalla capoccia di corteggiare , sono innammorato e cotto di tè , sei riuscita a stregare il mio cuore le tue bellezze esteriore ed interiore mi fa' ingelosire , il fatto che gli altri uomini ti mangiano con i loro occhi , che ti parlano e che ti corteggiano, ma oggi sei mia moglie ed il tuo affetto parla chiaro nei miei confronti , sul balcone delle nostra camera da letto una colomba di color rosa mi annuncio' che aspetti un figlio , sono veramente felice della notizia , dormivi sul letto fatto di mimose  con il cuscino fatto di petali di rosa gialli e abbracciavi nostro figlio come se fosse un gattino , tutto cio' era il regalo piu' grande che potevo ricevere dalla mia vita stessa .

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ASPETTANDO L' ALBA : Ero in mezzo alla foresta era sempre quasi buio , filtrava ha mala pena pensa un filo di raggio di sole è di notte un filo di luce lunare , dove camminavo c' erano pericoli di ogni tipo , mi sembrava un tunnel senza via d' uscita , ma di colpo misi il piede su' un mazzo di frasche secche è precipitai in un burrone , meno male non mi feci male ma fu' anche una mezza salvezza perchè riuscì ad uscire dalla foresta , intravidi una cascata gigantesca è dove situato era l' unica strada di uscita dalla cascata con le piume di un acquila cera d' api , riuscì a costruire due ali per mè per volare ed altrepassare la cascata , così mi buttai in picchiata volando come sè fossi un' acquila , il calore del sole sciolse la cera d' api , così persi quota è precipitai nel cuore della cascata è svenni , quando mi svegliai vidi un' orsa bianca con gli orsetti e mi leccava la guancia sinistra , così capì che ero stato tratto in salvo dall' orsa bianca è mi trattava come sè fossi un suo orsetto , mi alzai e m' imbarcai su' una zattera  situata al bordo di un fiume , arrivai fino al mar, abbandonai la zattera ormai era sera mi misi a dormire in un nido di tartarughe evitando di schiacciare le uova , nelle prime ore dell' alba le uova si schiusero così fui svegliato e vidi le piccole tartarughette dirigersi verso il mare, io dovevo raggiungere l' isola che distava una ventina di chilometri dalla riva, non avendo mezzi chiesi un passaggio ad un delfino che subito mi offrì il suo passaggio fino all' isola  così salutai il delfino , arrivo' l' alba e quando vidi la mia principessa corsi verso di lei abbracciandola facendola girare su' sè stessa e gli promisi che non mi sarei piu' allontanato da lei . 

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ROSE ROSSE PER MINA : Ero al porto al faro che illuminava le barche ancorate , pensavo di potermi incontrare con mina , per dirgli ti amo , il mare era agitato rimasi una settimana giorno e notte vicino al faro del porto  la notte era illuminata dalla luna, che sorrideva , cascarono due stelle in mezzo al mar , udì il tonfo dell' impatto delle stelle in mezzo al mar , subito 
dopo una cascata di nebbia che si dirigeva verso di mè, una nuvola calo' a picco come se fosse un tappeto volante , fino alla mia altezza, così io salì sulla nuvoletta che subito dopo ci mettemmo in viaggio alla ricerca 
dell' isola di mina , mentre sorvolavo l' oceano arrivo' l' alba il sole mi guardo' è con un raggio di sole mi segno' il tragitto per arrivare sull' isola della mia adorabile mina , intravidi una cicogna che ci stava per tagliare la strada , quando raggiunsi la  cicogna lei mi offrì la sua pesca appena  pescata ed io la ringraziai dandoli un bacio sul becco , così lei mi fece
l' occhiolino è si tuffo verso il mar per una nuova pesca , intravidi un' isoletta invasa dalle rose rosse è profumate , mi feci un letto con petali delle rose rosse è carnose , così la mia nuvoletta rimase incastrata tra le spine delle rose stesse , il polline delle rose rosse mi faceva starnutire tanto da far inpollinare le altre rose rosse , il cielo quella notte era di color rossastro con sfumature di color arancio . La mattina seguente un ape mi sveglio' è mi diede il suo miele appena raccolto ed io lo mangiai tutto poi raccolsi un cesto di rose rosse è li posai sulla nuvoletta, così salì sulla nuvoletta e riprendemmo il nostro cammino verso l' isola di mina , mentre eravamo in cammino uno stormo di rondini d' avanti a noi mi sembrava una enorme nuvola vulcanica , poi di colpo si trasformo' in una pista di atterraggio dalla nuvoletta all' isoletta , piu' ci avvicinavamo piu' la nuvoletta scompariva dai miei piedi fino ad attraversare a capriole col cesto delle rose stretto tra le mie braccia , mi girai dietro di mè ma non si vedeva piu' la pista delle rondini , una famiglia di oche con il loro qua'-qua' mi facevano da guida verso la casa di mina che si trovava in mezzo agli alberi  di noce di cocco , all' altezza degli alberi delle banane , sospesa nell' aria con rami di palme gigantesche con una corda salì ed arrivai fino all' ingresso della casa di mina , preso dalla timidezza mi vergognavo di bussare alla sua porta , così lasciai il cesto delle rose rosse d' avanti alla sua porta fatta di canne di bambu' , mentre scendevo con la corda a meta' strada uscì mina dicendomi..........................?...............!!. 

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CRISTOFORO COLOMBO ; Ero in mezzo all' oceano con i miei marinai alla ricerca di nuovi territori , dopo una settimana di navigazione all' improvviso il mare cresceva d' avanti a noi , le onde che stavano arrivando erano altissime tanto da farci rimpiangere di essere in quel momento lì ad aspettare che il mare ci inghiottisse tutti , io e i marinai eravamo rassegnati alla nostra sorte , ci dispiaceva il fatto che le nostre mogli non ci avrebbero mai piu' visti ritornare alle nostre case , con le nostre scoperte , in quel momento sorvolavano una decina di gabbiani di cui ci guardavano , così io urlai dicendo loro ; che le nostre mogli e figli ci perdonino ,. Arrivo' l' onda marina alta oltre trenta metri così fummo inghiottiti dal mare . Il mare stesso ci trasporto' con la mia barca è marinai in un isola sottomarina sembrava un sogno era bellissima l' isola , alzai il capo è vidi il mare al posto del cielo , i pescatori al posto delle stelle , i polipi carichi di luce che illuminava con luce socchiusa l' isola sottomarina, io e tutti i miei marinai eravamo contentissimi di essere ancora vivi . Ci sembrava di essere in paradiso , sognavamo di rivedere le nostre famiglie ormai erano passati due anni , in due anni riuscì ad imparare il linguaggio del pesce a spada , così chiesi l' aiuto del pesce a spada per farci uscire dall' atmosfera dell' isola sottomarina , accompagnandoci tutti a casa sani è salvi . Così otto pesci a spada perforarono l' atmosfera dell' isola sottomarina e noi ci aggrappammo alle loro pinne e loro ci riportarono in superfice , lì ci aspettavano otto delfini così ringraziammo i pesci a spada , i delfini con tutta fretta partirono a reazzi sul fil del mar e dopo arrivati a riva , accarezzammo i delfini per ringraziarli del loro aiuto , così ci inginocchiammo e baciammo la nosta terra madre e giurammo di non lasciarla mai piu'  !.

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L' ARCA DI NOE' ; Ero sulla spiaggia respiravo il profumo del mare ed ammiravo il color del cielo , quando di colpo il cielo si oscurì ed il sole divenne di color arancione , i miei occhi rimasero incantati dallo splendore del colore , ma una voce dal cielo mi diceva che avevo sei ore per imbarcare sulla nave , così corsi al villaggio mi feci dare una mano da alcuni amici trasportammo viveri e animali sulla nave tolsi l' ancora è salpammo in mezzo al mar , il mare cresceva così tanto che la terra dietro di noi non si vedeva piu' , i venti erano così forti da non poter direzionare le vele della mia nave , guardavo il carico della nave è notai che mancavi tu' , corsi sul ponte ed urlai corro a prenderti , così mi lanciai nel mare una luce bianca mi fece da ponte dalla nave alla terra , corsi ed arrivai fino al villaggio semi distrutto è ti raccolsi sulle mie braccia , così ti portai di corsa sulla mia nave dopo due mesi di navigazione arrivammo sani è salvi su' una nuova terra e lì ci costruimmo una nuova vita .

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